Anziani: come fare un testamento valido?

Fare testamento è un’iniziativa legittima frutto di diverse necessità ed esigenze. Per gli anziani è un argomento molto sentito, poiché spesso tra figli o ereditari nascono difficoltà su come disporre del patrimonio del genitore, zio o nonno. Così sempre più anziani decidono di disporre di un testamento al fine di impedire litigi tra i figli o chi sarà l’ereditario del patrimonio, non solo economico ma anche immobiliare. Vediamo insieme come fare un testamento per anziani valido e non impugnabile.
Testamento anziani: quando è valido?
L’interesse della validità o meno del testamento di un anziano è un po’ articolato, poiché con le difficoltà legate all’età è possibile impugnare le volontà del testatore dichiarandolo incapace d’intendere e di voler nel momento della stesura.
Secondo la normativa non vi sono limiti di età per poter lasciar scritte le proprie volontà, e queste non possono essere messe in discussione per l’età di chi le scrive. Infatti, fino a prova contraria, il testamento detratto da un anziano si presuppone sia stato effettuato da un soggetto capace d’intendere e di volere.
Chiunque volesse impugnare il testamento dovrebbe dimostrare che nel momento della stesura il soggetto non era in se e non aveva capacità. Teoricamente sembra molto facile, ma in realtà non è cosi. Infatti secondo la giurisprudenza della Cassazione, per ribaltare le volontà di un anziano vi è bisogno della dimostrazione che il soggetto in questione era totalmente privo della coscienza e delle proprie azioni e non si trovava in uno stato di peggioramento delle facoltà psichiche ed intelletto. La prova di questa incapacità inoltre, deve essere affidata dal soggetto che impugna il testamento, il che rende difficoltoso e delle volte quasi impossibile raggiungere lo scopo e cambiare le ultime volontà di una persona anziana.
Tipologie di testamento per gli anziani
Secondo la legge esistono tre tipologie di testamento ordinario:
- olografo;
- pubblico;
- segreto.
Il testamento ordinario olografo è quello scritto dall’anziano di proprio pugno, quindi con carta e penna e sottoscritto dal medesimo tutto a mano. Non è valido se redatto al computer oppure stampato. Non vi è necessità di notaio oppure di un soggetto che assista alla scrittura. Sul foglio di carta non dovrebbero essere cancellature (poiché potrebbero essere cointestate) e va apportata la data e la firma in calce. Per gli anziani è fondamentale inserire la data nel proprio testamento, poiché potrebbe essere la dimostrazione che quando è stato redatto si era ancora nel pieno delle proprie facoltà mentali e la demenza senile non aveva preso il sopravvento.
La seconda tipologia è il testamento pubblico, dove la redazione delle volontà viene affidata al notaio che, alla presenza di ben due testimoni, raccoglie il colore dell’anziano. Qualora il testamento venga redatto da un soggetto che non sa ne leggere ne scrivere, allora i testimoni devono essere quattro e non due.
Per ultimo vi è il testamento segreto. Questo viene redato dal testatore in forma scritta privata, può essere sia redatto con carta e penna che al computer e poi stampato. La busta viene poi affidata al notaio che la sigillerà con un involucro e alla presenza di due testimoni, comunicherà il numero di sigilli e la loro impronta, oltre la data di ricezione e la dichiarazione del testatore che conferma L’autenticità di quell’involucro e che contiene il testamento. Il notaio poi farà recapitare la busta ai diretti interessati a morte del soggetto.
Testamento anziani: a chi lasciare il patrimonio?
Secondo la legge, il testatore non può scegliere in modo totalmente libero a chi lasciare il proprio patrimonio. I parenti più prossimi sono tutelati dal codice civile articolo 536 e seg. c.c. il quale riservai ai figli, al coniuge e agli eredi leggimitari una quota indisponibile che varia in base al patrimonio. Questa tutela è fondamentale nel caso in cui l'anziano decide di lasciare tutto al proprio badante ad esempio. In tal caso i figli possono impugnare l’eredità dinanzi al giudice e richiedere l’integrazione nel testamento e ottenere la quota spettante. Si hanno tre anni di tempo per impugnare il testamento entro i quali i diretti interessati possono far valere il proprio grado di successione.
A chi vanno i beni senza testamento?
Cosa accade nel caso in cui un anziano muore ma non ha lasciato alcun testamento? La legge è molto chiara in tal caso. L’eredità viene divisa in base agli eredi esistenti. Se è in vita solo il coniuge allora tutto il patrimonio andrà a lui/lei. Se vi è il coniuge ed un figlio si farà metà a testa. Il coniuge e due figli allora 1/3 al coniuge e 2/3 ai rispettivi figli. Gli anziani senza figli vedranno il proprio patrimonio divisione per 2/3 al coniuge e 1/3 ai fratelli e sorelle. Se il coniuge non è più in vita e si hanno figli il patrimonio verrà divisione in parti uguali per ogni figlio. In fine se non c’è il coniuge e nessun figlio e nemmeno fratelli e sorelle, il patrimonio verrà ereditato dal genitore o da entrambi i genitori. Solo neo caso in cui non vi sono coniuge, figli, genitori, fratelli, sorelle, nonni. Bisnonni, l’eredità sarà legittimamente spartita con i parenti entro il sesto grado, escludendo gli altri.