La dieta ideale per chi è allettato

Quando si tratta di pazienti allettati è fondamentale seguire una corretta alimentazione, sia per evitare l’accumulo di peso sia per ridurre l’insorgere di patologie come le piaghe da decubito. I pazienti allettati, nella maggior parte gli anziani, soffrono spesso di altre patologie strettamente correlate all’alimentazione, come ad esempio il diabete. Somministrare i giusti alimenti, nelle corrette porzioni e in tempi ben precisi assicura una vita migliore al soggetto allettato. Vediamo insieme nei dettagli quali sono gli alimenti consigliati per i pazienti con ridotta mobilità.
Perdita muscolare e alimentazione nel paziente allettato
La perdita muscolare nei pazienti allettati, abbinata ad uno scarso o insufficiente apporto di principi nutritivi, causa la Sarcopenia, ovvero la riduzione delle funzioni aerobiche del muscolo, un rallentamento dei riflessi con conseguente riduzione della forza muscolare. Quando un soggetto, in particolare gli anziani, passano molto tempo a letto e soffrono anche di patologie legate alle ossa, riducono sensibilmente la possibilità di eseguire attività motoria, tanto da diventare difficoltoso anche alzarsi dal letto. Per ridurre il rischio di perdita muscolare e tutte le conseguenze che ne derivano, è fondamentale garantire una dieta ricca in proteine ad alto valore biologico e un buon apporto di ferro giornaliero. Le proteine vanno distribuite nell’arco di tutta la giornata preferendo quelle di origine animale per il pranzo, mentre quelle derivanti dagli ortaggi. I legumi in tal caso sono perfetti. Somministrati sotto forma di passato sono appetibili e facilmente digeribili da tutti i soggetti, poiché passando il legume viene eliminata la cuticola esterna, ricca in cellulosa che causa problemi di aerofagia o meteorismo. Attenzione però, il legume va passato e non frullato.
È fondamentale per i muscoli, ma anche per il cervello garantire la giusta quantità di acquadurante l’arco della giornata. Generalmente gli anziani o gli allettati hanno sempre poca sete. La dose consigliata è di almeno un litro e mezzo al giorno. Si può aggirare l’ostacolo della mancanza di voglia di bere tramite la somministrazione di the, possibilmente deteinato, camomilla o tisane, facendo attenzione alla dose di zuccheri aggiunti in particolare nei pazienti diabetici.
Proteine e piaghe da decubito
Le piaghe da decubito sono una delle possibili complicazioni derivanti dall’immobilità. Passare molto tempo a letto o su una poltrona nella stessa posizione, può causare l’insorgenza di ulcere della pelle dovuto ad un scarso apporto di ossigeno e sangue nell’area interessata. Secondo diversi studi effettuati su pazienti con lesioni croniche o piaghe in fase acuta, l’assunzione di una maggior quantità di proteine permette di facilitare la guarigione e accorciare i tempi di convalescenza.
Generalmente per un soggetto in buona salute la dose raccomandata di proteine è di 0,8 g di proteine per ogni kg di peso. Nei soggetti allettati la dose può aumentare fino ad 1 grammo per kg di peso corporeo. Attenzione però ai soggetti con patologie renali o problemi al fegato, in quanto potrebbero avere difficoltà a smaltire le proteine e causare un affaticamento degli organi.
Sono da preferite le proteine ad alto valore biologico, come quelle presenti nella carne, nelle uova, nel latte e nei legumi.
Ci sono diversi trucchetti per aumentare l’assunzione di proteine nella dieta dei soggetti allettati senza dare la sensazione di mangiare solo carte. Un esempio concreto è:
- Aggiungere carne a dadini o macinata nella zuppa di verdure
- Addensare ad esempio il purè con le uova;
- Non proporre la classica fettina di carne ma una lavorazione della stessa, senza allontanarsi troppo dai piatti tradizionali che sono abituati a mangiare;
- Suggerire a colazione latte supplementato, con aggiunta di proteine.
Vanno limitati gli alimenti ricchi di grassi, in particolare grassi saturi, e quelli che contengono zuccheri. I formaggi possono essere consumati purché a ridotto contenuti di colesterolo, come ad esempio il Parmigiano Reggiano o il Grana Padano e la ricotta fresca. Preferire a colazione fette biscottate e marmellata alle merendine industriali. Il pesce azzurro è un’ottima fonte di acidi grassi omega-3 ed omega-6.
I cereali e i legumi sono un importante fonte di vitamine e sali minerali come zinco, calcio e potassio.