Parcheggio nelle strisce blu: gratis per chi accompagna un disabile. Lo dice la legge!

Finalmente qualcosa è cambiato. La Corte di Cassazione ha finalmente detto la sua su un ricorso fatto contro il Comune di Torino, circa la multa effettuata all’accompagnatore di una disabile, che non trovando spazio nel posto ad esso riservato aveva parcheggiato appunto nelle strisce blu a pagamento. Fino ad ora c’era una grossa limitazione, ovvero il disabile privo di patenteo di veicolo di proprietà, anche se presente in macchina come passeggero, non poteva in alcun modo usufruire gratuitamente del parcheggio a pagamento, creando quindi una limitazione discriminatoria. Ma da adesso in poi, chi accompagna una persona con disabilità motorie o intellettive non sarà più obbligato al pagamento del parcheggio in caso di assenza o occupazione dei posti riservati, a prescindere dal motivo della sosta.
Perché un disabile non poteva parcheggiare gratuitamente nelle strisce blu?
Per usufruire dei posti auto per disabili sotto casa o nei pressi dell’abitazione bisogna presentare richiesta e documentazione che attesti la disabilità presso il comune di residenza. Una volta accertata la relativa disabilità, di solito il comune procede con l’assegnazione definitiva di un posto auto finalizzato al parcheggio del veicolo guidato direttamente dal soggetto disabile che dall’eventuale accompagnatore. La maggior parte dei centri commerciali o dei supermercati mettono a disposizione dei disabili un numero congruo di posti ad essi riservati, ma quando si va in centro, e non ci sono parcheggi preposti nei paraggi o sono tutti occupati, che fare?
Uno dei primi ricorsi è stato affrontato nel 2016, sul quale si basa appunto il ricorso del 2019. Di solito, il regolamento comunale permette di parcheggiare gratuitamente il veicolo nelle strisce blu a pagamento quando il soggetto disabile sia munito di licenza di guida. Differente trattamento vi è però per chi accompagna un disabile senza patente. In tal caso si poteva parcheggiare nelle strisce blu solo in caso di comprovata ragione di salute, quindi bisognava dimostrate di recarsi da medico, dal fisioterapista o in luoghi di lavoro.
Così la ONLUS che si è occupata del caso ha deciso di mettere fine a questa discriminazione, e permettere a tutti i soggetti con disabilità sia fisiche che intellettuali, anche senza patente, di poter parcheggiare gratuitamente nelle strisce blu per qualsiasi motivo.
La sentenza definitiva: 24936 dell’8 ottobre 2019
La sentenza depositata in Cassazione, parla di una situazione inverosimile e altamente discriminatoria nei confronti di un disabile senza licenza di guida o proprietario di un veicolo. Inoltre bisogna considerare che la maggior parte dei comuni d’Italia vanta un numero di posti auto riservati insufficienti per tutti i disabili muniti di patente o i proprietari di un veicolo con permesso speciale per parcheggiare sulle strisce blu in centro. Questa doppia situazione ha permesso alla Corte di Cassazione di riconoscere delle limitazioni reali e anche abusive. La disparità di trattamento tra i disabili con patente e quelli senza patente è assolutamente da abolire. Discriminare il disabile senza patente che ha necessità di parcheggiare in centro per motivi di salute o per scopi ludici limita il libero arbitrio.
Tale sentenza ha quindi messo fine alla delibera comunale che discrimina la parte, estendendo il parcheggio gratuito nelle strisce blu, aprendo una serie di risarcimenti economici per i danni subiti, dovuti all’esclusione ingiusta.
Sentenza in Cassazione: come cambierà le cose in tutta Italia
Con la vincita del ricorso, i disabili in tutta Italia che vivono o visitano un comune con tale delibera comunale errata, potranno effettuare ricorso. Tale sentenza ha quindi creato un precedente, dando la possibilità a tutti i discriminati di farsi valere!